Francesco Balsamo è nato a Catania nel 1969. Poeta e artista visivo, utilizza diversi mezzi: la carta, la stoffa, il collage, il video, e tecniche che comprendono matite, tempere, olio e pastelli. Da tempo coniuga disegno e scrittura in versi, lasciando prevalere alternativamente il disegnare o lo scrivere versi. Per Francesco Balsamo disegnare e scrivere animano la stessa avventura corporea e celeste, inquieta e in costante domanda, non di un senso, piuttosto di una chiave di lettura ancora più segreta, riconducibile alla natura stessa del cercare o del vivere. Ha pubblicato: Appendere l'ombra a un chiodo (“7 Poeti del Premio Montale”, Crocetti 2002); Discorso dell'albero alle sue foglie (Stamperia dell'Arancio 2003); Ortografia della neve (incerti editori 2010); Tre bei modi di sfruttare l’aria (Forme Libere 2013); Cresce a mazzetti il quadrifoglio (Ponte del Sale 2015); Luci e animali feriti (Coup d’Idée Edizioni d’Arte di Enrica Dorna 2019). Vetro veglia casa tintinnio (MC Edizioni 2023). Tre i suoi libri di disegni: Non copiare dagli occhi (incerti Editori 2012); Album dei passaggi e dei culmini (Galleria Lo Magno 2017), Come (Officina delle immagini, 2019).
Mariagiorgia Ulbar ha pubblicato I fiori dolci e le foglie velenose (Maremmi 2012), la silloge Su pietre tagliate e smosse all’interno dell’Undicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos 2012), le plaquette illustrate Osnabrück e Transcontinentale (Collana Isola 2013), la raccolta Gli eroi sono gli eroi (Marcos y Marcos 2015), Un bestiario (Nervi Edizioni 2015), Lighea (Elliot 2018). Hotel Aster (Amos 2022), Gèlita (B#S Edizioni 2024). Insegna, traduce, modella la ceramica per progetti di “poetryandpottery”. Dal 2012 è editrice e curatrice di La Collana Isola che pubblica piccoli libri sperimentali di poesia e illustrazione.
Un globo da aggiungere. Solstice poem
"Un globo da aggiungere. Solstice Poem" è un'opera composita, creata nel tempo che va da solstizio a solstizio. È costituita da un'animazione realizzata da Balsamo, oggetti in ceramica realizzati da Ulbar e un testo in versi scritto in una collaborazione epistolare.
L’animazione è il risultato della sovrapposizione di elementi che appartengono a diverse tavole scientifiche, le tavole dell’Encyclopédie, l’opera che doveva “rischiarare le tenebre con il lume della ragione”. Forme che potrebbero sembrare contemporaneamente masse di terra che si spostano, grandi nuvole in movimento o acqua che sommerge o lascia scoprire. Gli oggetti in ceramica sono segmenti di linee, cerchi, piani bucati, pezzi di conchiglie, piccole lingue, trottole, pietre sfaccettate e altre forme irregolari. Sono realizzati in terra nera e bianca e rimandano all'idea del buio e della luce, del lascito di risacca e del gioco come possibilità infinita di associazione analogica. Il testo poetico, infine, è stato scritto in collaborazione, mettendo in atto uno scambio epistolare per cui l'invio di un frammento era seguito da una risposta che aggiungeva un elemento e rilanciava, fino ad approdare a un testo unico frastagliato ma coeso il cui titolo racconta della sua natura intrinseca.