Luci d'Artista Torino
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Torino, 1936

Giorgio Griffa

AZZURROGIALLO | 2022

Nel giro di pochi decenni siamo passati da un Universo razionale e meccanico all’Universo delle particelle, dove c’è vita continua, un’immensa energia indeterminata che di volta in volta si concentra in una formica, in una stella, in una galassia, in un gruppo di piccolissime particelle che determinano il tutto. [...] L’Universo è divenuto tutto vita. 

Giorgio Griffa

Un torrente dinamico blu elettrico fluttua attorno a gorghi gialli: l’installazione di Giorgio Griffa si inseriva, come originariamente concepito dall’artista per la 25° edizione di Luci d’Artista (2022-2023), con magica forza nella cornice dei Giardini Cavour, modificando in profondità la percezione del luogo, dello spazio. In occasione della 26° edizione (2023-2024), il progetto di AZZURROGIALLO è stato modificato per essere adattato alla nuova collocazione presso i Giardini Sambuy, in piazza Carlo Felice.  

L’artista ha indicato i motivi che lo hanno “accompagnato” in questa nuova esperienza: il pensiero dell’instabile universo fisico, della vita continua, delle particelle elementari, una “immensa energia indeterminata” in continuo divenire; un flusso di energia come fosse il flusso dell’acqua. Dopo una vita di lavoro e di ricerca sugli strumenti tradizionali della pittura - il colore, la tela - Griffa ha affrontato la luce, lo spazio aereo e ambientale. Il lavoro dell’artista è stato sempre frutto di una concentrazione estrema, agli inizi come nelle fasi successive, con l’approfondimento su Matisse e il grande tema della decorazione, quasi come un fatto privato... ora ha affrontato lo scontro inevitabile con il fruitore, anche quello dallo sguardo non abituato a misurarsi con l’opera d’arte. Nuova tecnica, nuovi strumenti. Eppure vale la pena di richiamare una sua dichiarazione di molti anni fa sulla possibilità della pittura oltre gli spazi consueti. Scriveva nel 1989, per la mostra Hic sunt leones nell’ex Giardino Zoologico: “La pittura ha bisogno dei manufatti dell’uomo, muro, tela, assi, carta, stanze o facciate di case. Prodotto prevalentemente urbano, raramente essa si è misurata con gli alberi, le foglie, con la prepotenza della natura. Preferisce inglobarla nel suo sistema, come avviene con la pittura di paesaggio, piuttosto che uscire all’aperto. È dunque una bella scommessa. Anziché condurre alla pittura la memoria di una foglia, tentar di porre tra le foglie la memoria della pittura”. Il segno di Griffa imbibiva studiatamente la tela, appoggiava il colore sul supporto libero; ora galleggia nello spazio, lo ridetermina. Ne è scaturita un’opera al contempo asciutta e sontuosa, quasi festosamente ridondante rispetto a tanti raggiungimenti del passato. 

Un’epifania luminosa, dal richiamo irresistibile, del resto non negato dall’artista, a certe notti stellate dei dipinti di Van Gogh.  

Giorgio Griffa (1936) è presente con importanti opere nella collezione della GAM di Torino e in molti musei italiani e stranieri. Si è sempre concentrato sulla pittura e sul segno nella sua trasposizione sulla superficie della tela e della carta. Ha una intensa carriera espositiva a livello nazionale e internazionale con oltre centocinquanta mostre personali. Nel 2022 è stato celebrato con una retrospettiva al Centre Georges Pompidou di Parigi e tra le recenti mostre personali si segnala quella al Castello di Miradolo, Pinerolo (2024).  

Riccardo Passoni

Collocazione attuale

Giardini Sambuy, in Piazza Carlo Felice, Torino.

Collocazioni Precedenti

nel 2022 Piazza Cavour (giardini). In occasione della 26° edizione di Luci d’Artista (2023-2024) l’opera è stata collocata e riprogettata per essere allestita presso i Giardini Sambuy, in Piazza Carlo Felice.

Specifiche tecniche

Cavi e tesate in acciaio, funi e cavi in nylon, telaio in alluminio, microluci led, tubo luminoso a led, pali in acciaio e basamenti in calcestruzzo.