Questi disegni sono una sorta di mappe, diagrammi, figure alchemiche, sono assolutamente peculiari. Costituiscono un percorso di sviluppo delle idee attraverso le immagini in parallelo allo sviluppo delle idee attraverso le parole. Mi sembra che questo metodo di lavoro che unisce parole e immagini in parallelo sia avvincente ed estremamente contemporaneo: Giordano Bruno se ne serviva già quattrocento anni fa.
Mario Airò
Le Cosmometrie di Mario Airò sono schemi simbolici e geometrici concepiti per essere proiettati a terra, tratti dall’opera Articuli 160 adversus mathematicos di Giordano Bruno (1548-1600).
Diretto precedente di quest’opera è Springandela, che Airò ha presentato nel 2000 al Premio per la giovane arte italiana del Centro per le Arti contemporanee di Roma (oggi MAXXI) e in cui erano già impiegati alcuni disegni del medesimo trattato di Giordano Bruno. Ciò che interessa l’artista è l’approccio speculativo e non solo matematico che caratterizzò le indagini geometriche del teologo.
Nelle sue opere Airò fa spesso riferimento alla tradizione letteraria e filosofica, com’era già accaduto con Welcome to my Monasterio (1997), in cui partendo dal romanzo di Ernest Hemingway Isole nella corrente aveva riflettuto sul lavoro di Pontormo, Ezra Pound, El Greco e Hölderlin. Come in molti suoi lavori (Notti e nebbie del 1998 o La nebulosa di Orione del 2002), i proiettori e gli altri strumenti utilizzati non sono celati ma esposti a loro volta: la compresenza di tecnologia e riferimenti a fonti storiche evoca un’atmosfera suggestiva e ambigua al tempo stesso.
Con un esordio sulla scena artistica negli anni Novanta, Mario Airò è stato tra i fondatori della rivista Tiracorrendo e dello spazio espositivo di via Lazzaro Palazzi a Milano. Ha partecipato a rassegne come la Quadriennale di Roma e la Biennale di Venezia (nel 1996 e 1997) e nel 2001 la GAM di Torino gli ha dedicato una personale. Alcune sue opere appartengono a importanti collezioni pubbliche come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Castello di Rivoli e la stessa GAM.
Mario Airò ha partecipato nel 2004 alla Biennale di Gwangju, Corea del Sud e l’anno successivo alla Moscow Biennale of Contemporary Art, Mosca. Tra le numerose mostre in Italia e all’estero si segnalano: Kunsthalle Lophem, Belgio (2000); Museum of Contemporary Art di Tokyo, Giappone (2001); Palazzo della Triennale, Milano (2004); Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Genova (2013); Galleria Nazionale di Parma - Palazzo della Pilotta, Parma (2015); Fondazione Malvina Menegaz, Castelbasso a Teramo (2020).
Silvia Maria Sara Cammarata
Collocazione attuale
Piazza Carignano, Torino
Collocazioni precedenti
dal 2002 al 2003 in piazza Palazzo di Città; dal 2004 al 2006 in piazza Carignano; dal 2007 al 2008 nei portici del Teatro Regio in piazza Castello; nel 2009 piazza Carignano; dal 2012 ad oggi piazza Carignano.
Specifiche tecniche
38 proiettori a led con vetrini incisi, struttura in policarbonato, pali d’acciaio, centralina di comando PLC.