L’idea di Fibonacci era l’idea di una serie numerica che avesse un significato proliferante e non un significato puramente matematico.
Mario Merz
Il volo dei numeri di Mario Merz consiste nella riproduzione in neon dei primi sedici numeri della serie di Fibonacci, la sequenza matematica individuata dall’abate Leonardo da Pisa nel 1202 e che da allora matematici e scienziati hanno verificato essere uno schema ricorrente in natura. Dalla sua trasposizione geometrica, che governa lo sviluppo di diverse forme di vita animali e vegetali, è nata la sezione aurea, che ha affascinato artisti e intellettuali nel corso dei secoli.
Il connubio atavico tra natura e cultura, incarnato da questa serie di numeri, rispecchia la poetica di Mario Merz, che nelle sue opere ha affiancato materiali industriali ad altri naturali come frutti, fascine o cera, affidando spesso all’energia luminosa del neon l’espressione di un’idea di trasformazione continua della realtà, attraversata da un flusso vitale di cariche fisiche e immaginative.
Il volo dei numeri è stata realizzata e donata dall’artista alla Città di Torino in occasione della mostra coerenza in coerenza allestita alla Mole Antonelliana nel 1984, e dal 2000 è entrata a far parte della manifestazione Luci d’Artista.
Tra gli artisti italiani più riconosciuti a livello internazionale, Mario Merz (Milano 1925-2003) ha partecipato all’esperienza dell’Arte Povera ed è particolarmente noto al grande pubblico per i suoi Igloo, ai quali è stata dedicata un’importante retrospettiva all’Hangar Bicocca di Milano nel 2018-2019. La sensibilità politica che già lo aveva spinto, ventenne, a unirsi al gruppo antifascista di Giustizia e libertà e a essere perciò arrestato, è alla base di alcune delle sue opere più celebri come l’Igloo di Giap (1968), su cui è fissata la scritta in neon di una citazione dal generale vietnamita. Nel suo percorso non manca la pittura, con la quale aveva esordito e che ha continuato a praticare in chiave ambientale e installativa. Merz ha ricevuto numerosi premi, l’ultimo dei quali, nel 2003, è stato il Praemium Imperiale per la Pittura a Tokyo.
Silvia Maria Sara Cammarata
Collocazione attuale
Mole Antonelliana, Torino.
Collocazione Precedente
dal 2000, sede permanente, Mole Antonelliana, via Montebello.
Specifiche tecniche
Neon, telai di supporto in alluminio, cavi in acciaio e sistema di controllo DMX.