Il mio Presepe è la festa del colore e dell’armonia. È visitato da un pot-pourri di personaggi: dai Re Magi vestiti d’oro, dai pastori con i cammelli, dai contadini e dai venditori ambulanti del mercato. E da tutti coloro che ho conosciuto e non ci sono più [...]
È la danza della vita della gente che sopravvive alla morte, dei miei nonni e bisnonni e di tutte le persone che ho incontrato, nel tempo, al mercato della Crocetta.
Francesco Tabusso
La danza della vita è composta da due pannelli decorati rispettivamente con la scena della Natività e con quella dell’Adorazione dei Magi e dei pastori, in mezzo ai quali un angelo suonatore in neon annuncia la buona novella. Riccamente dipinti, con interventi a spatola e pennellate materiche, i due pannelli cambiano d’aspetto al buio, quando si accendono i fili luminosi che corrono lungo le linee del disegno.
Il tema natalizio non era nuovo a Francesco Tabusso, che negli anni Ottanta aveva realizzato una serie di valigette che, come una sorta di “pop up”, contenevano le figure del presepe dipinte su listelli di legno. La scelta di un’iconografia popolare e una certa “vocazione al racconto” sono ricorrenti nel lavoro di Tabusso e lo hanno portato a felici collaborazioni con Piero Chiara, Dino Buzzati, Mario Soldati e Mario Rigoni Stern.
Giovane frequentatore dello studio di Felice Casorati, Francesco Tabusso (Sesto San Giovanni, 1930-2012) ha fondato insieme ad altri pittori della sua generazione la rivista Orsa Minore nel 1953 e dall’anno seguente ha avviato una ricca attività espositiva in Italia e all’estero. Dal 1975 ha realizzato la pala absidale Il Cantico delle Creature e quattro trittici dedicati ai Fioretti di San Francesco per la chiesa di San Francesco d’Assisi a Milano. Nel 2007 si è tenuta una antologica alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino che ha celebrato Tabusso come “pittore di Torino”.
Silvia Maria Sara Cammarata
Collocazione attuale
Non disponibile
Collocazioni precedenti
nel 1998 in largo Cassini; nel 1999 in piazza Livio Bianco; nel 2000 in corso Grosseto; nel 2001 in via Stradella, largo Giachino; nel 2002 l’opera è stata richiesta in prestito a Pinerolo (Torino); dal 2003 al 2005 in prestito a Sauze d’Oulx (Torino).
Specifiche tecniche
Due pannelli in forex bianco di 6x8 metri, acrilico, listelli di legno, tubo luminoso a led, tubi in ferro.