Martino Gamper

Luci in bici è composta da biciclette del circuito ToBike le cui ruote, con il movimento, si trasformano in schermi sui quali prendono forma disegni geometrici luminosi. Nata come opera mobile e diffusa per città, è stata esposta in due edizioni di Luci d’Artista: nel 2012 comprendeva undici biciclette disponibili all’utilizzo e altre due esposte al rovescio, con le ruote in alto, per illustrarne il funzionamento. L’anno successivo si è persa la componente mobile e il progetto ha assunto una forma esclusivamente installativa, con sei biciclette fissate in alto sui pali della luce. 

Con un processo creativo all’incrocio tra arte e design, Gamper destruttura elementi del passato per riconfigurare nuovi scenari contemporanei dove convivono funzione e valore simbolico, invenzione e ironia, in una logica di trasformazione e rinascita degli oggetti che, come per l’opera Luci in bici, riflette anche la sua sensibilità ecologica. Dopo un apprendistato in ebanisteria, Martino Gamper (Merano, 1971) ha studiato scultura all’Accademia di Belle Arti di Vienna con Michelangelo Pistoletto, si è diplomato con Ron Arad al Royal College of Art di Londra per sviluppare poi una ricerca che lo ha portato in breve a esporre in prestigiosi contesti e mostre internazionali. Collabora con gallerie d’arte e noti marchi di design. Ha ricevuto il Moroso Award for Contemporary Art e il Brit Insurance Designs of the Year, Furniture Award per 100 Chairs in 100 Days, il progetto che lo ha imposto all’attenzione critica. 

Silvia Maria Sara Cammarata