Luci d'Artista Torino
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Rotondi, Avellino, 1948

Luigi Mainolfi

Luì e l'arte di andare nel bosco | 1998

La luminaria è un ricordo dell’infanzia, un ricordo della sagra paesana. È la rappresentazione della favola, lettura variopinta di una storia per bambini e non solo. Sono luci di Natale, sono stelle, riflessi da seguire, segnali di felicità, ricordi poetici, fermate e riflessioni nelle strade, segni di colori, una decorazione sfavillante del cielo invernale, la festa e la scrittura della scultura. È una lettura di un racconto per guardare l’universo. 

Luigi Mainolfi 

Luì e l’arte di andare nel bosco è il racconto dello scrittore Guido Quarzo che Luigi Mainolfi ha diviso in quarantasette frasi scritte in forma di insegne luminose, da leggere camminando. È la storia del matto Luì che riesce a recuperare i bambini e altre persone perse nel bosco grazie alla capacità di inventare oggetti che fanno rumore e di creare sculture intagliando il legno trovato lungo il cammino. Il protagonista del racconto si presenta così come un alter ego di Mainolfi, scultore impegnato nella creazione di opere di natura sonora come campane e nacchere.  

Luigi Mainolfi (Rotondi, Avellino, 1948) si è trasferito a Torino nel 1973 dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Napoli e ha esordito negli anni Settanta con installazioni e mostre in cui presentava calchi del proprio corpo in gesso. Nello stesso periodo ha lavorato sugli aspetti più teorici della scultura con una serie di disegni e scritti, elaborando poi un linguaggio personale che attingeva ai valori della cultura materiale e a un immaginario che univa la dimensione arcaica e quella poetica e favolistica. Negli anni Ottanta si è imposto all’attenzione della critica con opere realizzate con materiali legati alla terra come il tufo, la terracotta e la pietra lavica. Affermatosi a livello internazionale, nel 1982 ha esposto alla documenta di Kassel e alla Biennale di Venezia, che nel 1990 gli ha dedicato una sala personale. Tra le numerose mostre, si ricordano la partecipazione nel 1986 a Ouverture II, seconda esposizione del Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli a cura di Rudi Fuchs, e l’antologica del 1995 curata da Pier Giovanni Castagnoli e Riccardo Passoni presso la Società Promotrice di Belle Arti. 

Tra le recenti mostre personali in Italia e all’estero si segnalano: Galerie Italienne, Parigi (2018) e Reggia di Venaria Reale, Venaria (2024).  

Silvia Maria Sara Cammarata

Collocazione attuale

via Carlo Alberto, Torino.

Collocazioni precedenti

nel 1998 in via Montebello, via Verdi, via Giulia di Barolo, via Santa Giulia, via Sant’Ottavio; nel 1999 in via Carlo Alberto; dal 2000 al 2001 in via Lagrange; nel 2002 l’opera è stata richiesta in prestito a Bardonecchia (Torino); dal 2003 al 2004 in via Garibaldi; nel 2005 in via Carlo Alberto; nel 2006 in via Garibaldi; nel 2007 in via Lagrange; nel 2008 in via Garibaldi; nel 2009 l’opera è stata richiesta in prestito a Salerno; dal 2010 al 2011 in via Lagrange; nel 2012 in via Maria Vittoria; nel 2013 in via Lagrange; nel 2014 in via Carlo Alberto; dal 2015 al 2016 in via Garibaldi; nel 2017 in via Lagrange; nel 2018 in via Carlo Alberto; nel 2019 in via Lagrange; nel 2020 in via Carlo Alberto; nel 2021 al 2023 in via Lagrange.

Specifiche tecniche

Struttura in profilato d’alluminio e tubo luminoso a led.