L’arte è un modo per progettare il futuro: con l’immaginazione utopica riesce a proporre delle modalità di vita nuove, non solo delle immagini. L’arte richiede un impegno etico: rispetto alla nostra vita, rispetto alle nostre comunità, all’insieme dell’umanità, nel modo globalizzato.
Piero Gilardi
L’installazione Migrazione (Climate Change) consiste in dodici sagome di pellicani che, seguendo un algoritmo messo a punto da Piero Gilardi con il videomaker Heinrich Vogel, si illuminano e si spengono una dopo l’altra, alternando i colori blu, viola, rosso e giallo che rimandano al tramonto. Come suggerisce il titolo, lo stormo vola alla ricerca di climi più favorevoli.
Famoso soprattutto per i Tappeti natura che dal 1965 testimoniano la sua precoce sensibilità per i temi legati all’ambiente, Piero Gilardi (Torino, 1942-2023) ha incarnato fin dagli esordi la figura dell’artista militante. Ha fatto parte dell’Arte Povera ma già nel 1968 ha scelto di affiancare la pratica artistica, poi temporaneamente accantonata, per dedicarsi all’elaborazione teorica e all’attivazione di reti e scambi tra gli artisti. È stato infatti tra gli animatori del Deposito d’Arte Presente e con i suoi viaggi tra l’Europa e gli Stati Uniti ha voluto mettere in relazione gli artisti, immaginando una loro potenziale autogestione e contribuendo all’ideazione di due mostre epocali come When Attitudes Become Form (Kunsthalle di Berna) e Op Losse Schroeven (Stedelijk Museum di Amsterdam), entrambe del 1969.
Negli anni Ottanta ha abbracciato la New Media Art con l’idea di esplorare nuove possibilità di convivenza e condivisione sociale e, nel decennio successivo, ha creato installazioni interattive multimediali nell’ambito di un’intensa attività internazionale. Nel 2006 ha fondato il PAV Parco d’Arte Vivente di Torino, che ha definito “un incubatore di coscienza civile ecologica” e per il quale nel 2018 ha realizzato un’altra installazione luminosa dal titolo L’albero del PAV.
Piero Gilardi ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1993. Tra le mostre personali più recenti e significative si segnalano la retrospettiva del MAXXI di Roma (2017) e la mostra dedicata ai suoi Tappeti-Natura presso Magazzino Italian Art, Cold Spring, New York (2022).
Silvia Maria Sara Cammarata
Collocazioni precedenti
2015 alla Galleria Subalpina; dal 2016 al 2023 alla Galleria San Federico.
In occasione del Water Light Festival di Bressanone, tenutosi da aprile a maggio 2024, Migrazione (Climate Change) è stata richiesta in prestito per entrare a fare parte della galleria d’arte a cielo aperto di Bressanone e dei suoi dintorni.
Specifiche tecniche
Telaio, cavi d’acciaio e tubi a neon-led.