Due figure protese con il capo una verso l’altra, a sovrastare e proteggere i passanti/pastori in cerca di qualcosa o qualcuno che li illumini ancora. Per dire che il più bel Natale siamo Noi, uomini e donne uniti in un solo e unico pensiero, menti e corpi illuminati da una luce penetrante.
Luigi Stoisa
L’installazione di Luigi Stoisa consiste nella successione di quindici coppie formate dai profili di un uomo e una donna che si congiungono all’altezza delle teste, come a formare il timpano di una capanna. Il tema del Natale è svolto nel suo nucleo essenziale: “io volevo lavorare sull’uomo, in fondo il Natale è una creazione dell’uomo e della donna”. Anche la scelta di una colorazione monocroma stempera il rimando festivo per evocare piuttosto una sensazione di calore, protezione, e i valori dell’unione, della condivisione e, sostanzialmente, dell’amore.
Affascinato dalla trasformazione dei materiali, nella sua ricerca Stoisa spazia dalla pittura alla scultura in terracotta e in bronzo, dalle installazioni polimateriche al disegno, che considera la “prima forma dell’idea”.
Luigi Stoisa (Selvaggio di Giaveno, Torino, 1958) ha avuto la sua prima personale nel 1984 alla galleria torinese Tucci Russo, dove ha esposto Narciso, installazione con catrame e pittura, in cui la rilettura delle istanze processuali si affiancava alla riflessione sul recente ritorno alla figurazione. Da allora è stato protagonista di importanti eventi espositivi nazionali e internazionali presso istituzioni come la Fundación Joan Miró di Barcellona (1985), la De Appel Foundation di Amsterdam (1986), il Museo d’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (1988) e molte altre. Oltre alla luce Noi, ha realizzato diversi interventi urbani a Torino, tra i quali si ricordano l’installazione per l’AISM nel 2004, le sculture in bronzo per la biblioteca Italo Calvino nel 2008 e la realizzazione della Porta Santa per il Duomo nel 2015.
Tra le recenti mostre personali dell’artista si segnala quella allestita presso il Complesso Monumentale di San Francesco e il Palazzo Santa Croce di Cuneo (2024).
Silvia Maria Sara Cammarata
Collocazione attuale
via Po, Torino.
Collocazioni precedenti
dal 1998 al 1999 in via della Rocca, piazza Maria Teresa; dal 2000 al 2001 in via Amendola, via Buozzi, via Gobetti; nel 2002 l’opera è stata richiesta in prestito a Rivoli (Torino); nel 2003 in prestito a Pinerolo (Torino); nel 2004 in via Accademia Albertina; dal 2005 al 2006 in via Lagrange; nel 2007 l’opera è stata richiesta in prestito a Salerno; nel 2008 in via Nizza; nel 2009 in via Garibaldi; nel 2010 in via Roma; nel 2011 in via Carlo Alberto (da via Maria Vittoria a corso Vittorio Emanuele II); nel 2012 in via Pietro Micca; nel 2013 in via Garibaldi; nel 2014 in via Lagrange; nel 2015 l’opera è stata richiesta in prestito a Pescara; nel 2016 in via Carlo Alberto (da piazza Carlo Alberto a corso Vittorio Emanuele II); nel 2017 in via Cibrario (tra corso Svizzera e corso Tassoni); dal 2018 al 2022 in via Garibaldi; dal 2023 al oggi in via Po.
Specifiche tecniche
Neon sostituiti con tubo luminoso a led nel 2022, profilati in acciaio e in alluminio, cavi di acciaio e nylon.