Luci d'Artista Torino
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Premosello Chiovenda, Verbano Cusio Ossola, 1966

Enrica Borghi

Palle di neve | 1998

Vorrei dare alle bottiglie di plastica l’eleganza del vetro di Murano. Come nelle fiabe le cose si trasformano e diventano dei sogni, nel mio lavoro, 11.200 bottiglie di plastica si trasformano in palle di neve. 

Enrica Borghi 

Le Palle di neve sono globi di polistirolo di diverse dimensioni cui sono fissate bottiglie di plastica tagliate e lavorate. Una lampadina all’interno di ogni bottiglia illumina le sfere di luce bianca e blu. 

Anche uno scarto o un rifiuto può diventare immagine poetica, edificante: dal consumismo all’arte, per rigenerare l’oggetto, con il massimo della dignità” spiega l’artista che dai primi anni Novanta realizza installazioni con materiali di scarto, spesso per affrontare con sottile ironia stereotipi connessi all’identità femminile, come nel caso del calco di una Venere di Milo parzialmente ricoperta di unghie finte e con un copricapo realizzato assemblando rifiuti, cui ha dato il titolo Venere (2000). Insieme all’opera di Pannoli, Palle di Neve ha vinto il concorso della Città di Torino Luci di Natale riservato ai giovani artisti e indetto nel 1998 in occasione della prima edizione di Luci d’Artista.  

Del 2007 è Mosaico, una serie di pannelli modulari realizzati con fondi di bottiglie di plastica colorate che si rifanno alle decorazioni interne del Duomo di Salerno, la città che ha commissionato l’opera. Mosaico è stata esposta a Torino tra il 2009 e il 2010 grazie a una collaborazione tra i due Comuni. 

La peculiarità del suo lavoro ha portato Enrica Borghi (Premosello Chiovenda, Verbano Cusio Ossola, 1966) già nel 1997 a partecipare alla mostra Trash. Quando i rifiuti diventano arte, curata da Lea Vergine al Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto e, da allora, a esporre in diversi musei internazionali. La sua sensibilità sociale e culturale è alla base della fondazione, nel 2005 con Davide Vanotti, dell’associazione Asilo bianco, che si occupa di contemporaneità e promuove giovani artisti nel territorio tra il lago Maggiore e il lago d’Orta. 

Silvia Maria Sara Cammarata

Collocazione attuale

In attesa di ripristino

Collocazioni precedenti

dal 1998 in via Vanchiglia; dal 1999 al 2000 in via Lagrange; nel 2001 in via Garibaldi; nel 2002 in via Carlo Alberto; nel 2003 in via Lagrange; nel 2004 l’opera è stata richiesta in prestito a Ravenna; nel 2005 in via Garibaldi; nel 2006 l’opera è stata richiesta in prestito a Salerno; nel 2007 in via Roma; nel 2008 in via Lagrange; nel 2009 l’opera è stata richiesta in prestito a Marsiglia (Francia); nel 2010 in prestito a Lione (Francia); nel 2011 in via Garibaldi; nel 2012 in prestito a Buccino (Salerno); nel 2013 in via Pietro Micca; nel 2014 in via Po; nel 2015 in via Carlo Alberto; nel 2016 in via Roma; nel 2017 in via Vanchiglia.

Specifiche tecniche

Polistirolo, bottiglie di plastica riciclata, lampadine a incandescenza sostituite da lampadine a led nel 2005.