L’universo con la U maiuscola, il solo che possiamo permetterci di convocare qui con noi grazie alle licenze poetiche dettate dalla nostra irriducibile immaginazione, è figlio della matita e del compasso (complice un certo numero di lampadine). Niente più di un fregio, di una decorazione: cerchi ed ellissi raccordati in un motivo lineare composto e perfino gradevole, che ci tiene in sospeso, in un fragile e precario equilibrio.
Giulio Paolini
Palomar è composta da sagome luminose in forma di corpi celesti che si succedono in senso prospettico tra i palazzi di Torino. La sequenza è presieduta da un funambolo che guarda l’intera costellazione tenendo in mano un cerchio e due ellissi mentre sta in equilibrio su un triplice tondo che racchiude a sua volta una serie di orbite.
Giulio Paolini ha dedicato quest’opera a Italo Calvino, dal cui romanzo Palomar ha preso il titolo. Il protagonista del libro, che a sua volta aveva il nome di un osservatorio astronomico, è un uomo che osserva fin quasi all’ossessione ogni dettaglio della vita quotidiana, nella speranza di trarne un insegnamento generale, per poi comprendere l’importanza di rivolgersi piuttosto a sé stesso, come oggetto e soggetto in relazione all’intero universo. Nell’interrogare le relazioni tra autore e opera, l’atto della visione è un tema ricorrente del lavoro di Paolini e la scelta di Palomar per la sua Luce è quindi particolarmente significativa. Il funambolo con cui culmina l’opera si incarica così di rappresentare l’artista, lo scrittore, il personaggio e l’uomo - tutti gli uomini - nella ricerca del senso ultimo delle cose.
La prima personale di Giulio Paolini (Genova, 1940) si svolse nel 1964, ma di quattro anni precedente è Disegno geometrico, che l’artista riconosce come la sua prima opera, frutto di una ricerca concettuale che caratterizza il suo percorso, anche nell’ambito dell’Arte Povera. Giulio Paolini ha partecipato ad alcune delle rassegne internazionali più importanti (invitato a quattro edizioni della documenta di Kassel e a dieci della Biennale di Venezia), ha esposto in tutto il mondo e ricevuto numerosi riconoscimenti, l’ultimo dei quali è il prestigioso Praemium Imperiale per la Pittura, a Tokyo, nel 2022.
Tra le numerose mostre personali si segnalano le più recenti: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli (2020); Museo Novecento, Firenze (2022) e Accademia Nazionale di San Luca, (2023). Nel 2023, in occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, Palomar è stata allestita a Roma, in via XXIV Maggio, sulla strada che conduce alle Scuderie del Quirinale che ospitavano la mostra Favoloso Calvino.
Silvia Maria Sara Cammarata
Collocazione attuale
via Garibaldi, Torino
Collocazioni precedenti
dal 1998 al 1999 in via Po; dal 2000 al 2001 in via Milano, via San Francesco d’Assisi; dal 2002 al 2006 in via Po; nel 2007 l’opera è stata richiesta in prestito a Salerno; dal 2008 al 2010 in via Po; nel 2011 in via Roma; dal 2012 al 2013 in via Po; nel 2014 in via Garibaldi; dal 2015 al 2022 in via Po, nel 2023 è stata richiesta in prestito a Roma, in via XXIV Maggio, per la mostra Favoloso Calvino alle Scuderie del Quirinale dedicata a Italo Calvino in occasione del centenario della sua nascita.
Specifiche tecniche
Microlampadine, cavi d’acciaio, strutture in alluminio, tubo luminoso a led.